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Admin
02 dic 2017
In Cibo in valigia
La gastronomia genovese è ricca di piccoli capolavori di sapore preparati con pochi e semplici ingredienti: farinate, focacce, torte salate che oggi come ieri è possibile gustare nelle sciamadde, le tradizionali friggitorie genovesi. Erano, e sono tuttora, locali semplici, spesso poco più che un grosso forno a legna e un bancone al di là del quale un accaldato fainotto trafficava con ampi testi di rame. Qui i lavoratori del porto, ma anche i passanti, potevano rifocillarsi con farinate, torte salate, focacce e polpettoni: cibi nutrienti e veloci, da consumare spesso in piedi, magari tra due fette di pane. Le sciamadde possono quindi a buon titolo essere considerate il primo esempio di fast food inteso in senso moderno. Ma cosa significa Sciamadda? Il termine deriva da “fiammata" e si riferisce con tutta probabilità alla fiamma vivace delle fascine utilizzate per alimentare il grosso forno in cui cuocevano tali delizie, mentre fainotto è il “farinajuolo: venditore di farina” . Nelle sciamadde si trova la farinata cotta ad arte: sottile sottile, profumata di olio extravergine e unta al punto giusto, morbida sotto, ma con una crosticina dorata in superficie, cotta in grandi testi di rame dai bordi bassi. E se i moderni fast food con la loro omologazione del gusto a basso prezzo a Genova hanno vissuto una stagione di notorietà per poi ridursi progressivamente di numero, la tradizione delle sciamadde a Genova resiste invece stoicamente. Al civico 113, sotto ai portici di Sottoripa, là dove un tempo arrivava l’acqua del porto e si trovavano i magazzini dove le navi stoccavano le merci, si trova l’Antica Friggitoria Carrega. Entrare è come fare un tuffo nel passato: poco più che una stanza, dominata da un grande forno a legna e un bancone in marmo. Tutto intorno piastrelle bianche, e per friggere ci sono ancora i pentoloni di acciaio di una volta e grandi schiumarole di metallo. Qui si può gustare una fetta di farinata calda, ma soprattutto farsi una scorpacciata di pigneu, i pesciolini da frittura, appena infarinati e gettati nell’olio bollente. Il titolare ne pesa un manciata sulla bilancia e poi rapido li incarta in un cono di carta oleata. Si mangia in piedi, appoggiati al bancone. Sempre in zona, appena imboccati i vicoli del Centro Storico, in via dei Giustiniani c’è Sâ Pesta, un'altra sciamadda storica. Qui l’ambiente è meno spartano e ci si può sedere ai tavolini di legno, che sono infatti sempre molto ambiti, per cui conviene prenotare. In alternativa farinate e torte salate possono essere acquistate da asporto, e magari consumate su una delle panchine del Porto Antico, per uno spuntino “vista mare”. Per una fetta di morbida torta di cipolle o per una Pasqualina fatta ad arte da portarsi a casa per una cena leggera, ci si può dirigere in via Canneto da Fainà: qui non c’è spazio per consumare torte salate e farinata, il servizio è solo da asporto, ma si tratta di una bottega storica, con interni in legno e un bel bancone di marmo e la produzione, rigorosamente artigianale, è ottima. Fonte: cirio.it
Andar per sciamadde a Genova content media
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Admin
30 nov 2017
In Quando Andare
Per ogni luogo c’è una stagione giusta per visitarlo. Ecco qui la lista delle TOP DESTINATIONS per il mese di Dicembre: Abu Dhabi Argentina Bahamas Cambogia Capo Verde Cile Colombia Cuba Dubai Hong Kong India Laos Myanmar Oman Nepal Nuova Zelanda Repubblica Domenicana Tasmania Thailandia Attenzione però, alle volte non è solo una questione di meteo: occhio alle ore di luce, alle festività locali, alle chiusure e alle aperture, alle temperature e agli spostamenti (alcuni servizi potrebbero essere interrotti in determinati mesi).
Dove andare a... Dicembre content media
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Admin
27 set 2017
In Cibo in valigia
La Shepherd's pie (letteralmente " sformato/torta del pastore") è un gustoso piatto unico anglosassone: un pasticcio di carne d'agnello e verdure coperto con ciuffi di morbido purè di patate. Ingredienti Agnello macinato 600 g Concentrato di pomodoro 4 cucchiai Pisellini surgelati 300 g Cipolle bianche 2 Carote 1 Sedano 2 coste Alloro 2 foglie Timo q.b. Worcestershire sauce 2 cucchiai Brodo di carne 800 ml Sale fino q.b. Pepe nero q.b. Burro 40 g Olio extravergine d'oliva 3 cucchiai Per la copertura Patate farinose 1 kg Latte intero 200 ml Burro 80 g Tuorli 2 Sale fino q.b. Pepe nero q.b. Noce moscata q.b. Per preparare la shepherd’s pie iniziate tritando la cipolla e riducendo in piccoli cubetti il sedano e le carote. Sciogliete in un tegame il burro e l’olio e aggiungete cipolla, carote e sedano, che farete rosolare per qualche minuto. Poi aggiungete la carne di agnello macinata e fatela ben rosolare, separandola e “sbriciolandola” con il cucchiaio di legno. Aggiungete anche l’alloro e le foglioline di timo. Poi incorporate il concentrato di pomodoro, mescolate e aggiungete la salsa worcestershire e il brodo. Portate a ebollizione e fate sobbollire a fuoco dolce per circa 45 minuti, fino a che otterrete la consistenza di un sugo denso (tipo ragù). Aggiungete i piselli surgelati, aggiustate di sale e di pepe e fate cuocere fino a che i piselli saranno teneri. Mentre il sugo cuoce preparate il purè per coprire: cuocete le patate con la buccia in acqua salata fino a che saranno tenere (30 minuti circa). Sbucciatele e passatele nel passaverdure ancora tiepide. Aggiungete il latte tiepido, il burro a temperatura ambiente, i tuorli, sale, pepe e noce moscata e mescolate bene gli ingredienti. A questo punto ponete la salsa di carne e piselli in una pirofila da forno e livellatela con un cucchiaio. Poi mettete il purè in una sac à poche con bocchetta dentellata e realizzate dei ciuffi di patate sopra la carne, formando uno strato di patate. Infornate la shepherd’s pie per 30 minuti a 200°C. Gli ultimi 10 minuti accendete il grill del forno per creare una doratura sulle patate. Estraete lo sformato dal forno e lasciatelo riposare una decina di minuti prima di servirlo! Fonte http://ricette.giallozafferano.it/Shepherd-s-pie.html
Shepherd's Pie content media
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